Secondo questo grafico, i dentisti svolgono il mestiere più rischioso di tutti per le malattie infettive. I dentisti, infatti, lavorano a contatto con le bocche delle persone e gli strumenti utilizzati possono creare aerosol contenente goccioline di saliva; per il dentista, il rischio di contrarre un virus dai propri pazienti è quindi più alto rispetto a quello di altri mestieri.
Molte persone, però, hanno frainteso questo grafico e hanno iniziato a credere che andare dal dentista si rischiasse di contrarre il Covid-19 più che in ogni altro posto; la convinzione si è diffusa in tutto il mondo a macchia d’olio, creando un’ingiustificata diffidenza per il dentista. Per chiarire la situazione e rassicurare le persone sulla sicurezza degli studi dentistici, l’agenzia federale americana CDC (corrispondente grossomodo al nostro Istituto Superiore di Sanità) comunicò:
Non ci sono dati certi per stabilire il rischio di trasmissione del virus SARS-CoV-2 (il virus del Covid-19, ndr) durante l’attività odontoiatrica”
Le istituzioni sul rischio Covid-19 dal dentista
Oltre all’agenzia americana, anche in Italia arrivarono rassicurazioni governative. Durante il lockdown di marzo-aprile, il Ministero della Salute comunicò che andare dal dentista è sicuro, a patto di seguire 5 semplici regole:
-
Lasciare cappotti, giacche, borse e zaini in sala d’attesa.
-
Ove possibile indossare copri-scarpe.
-
Rispettare la distanza di sicurezza di almeno un metro all’interno della sala d’attesa.
-
Tenere cellulari e tablet fuori dall’area clinica.
-
Lavarsi le mani per almeno 20 secondi e non scambiarsi strette di mano con medici e altri operatori.
Questi consigli sono tuttora validi e promossi dal Ministero. Nell’estate 2020, quando sembrava che il Covid-19 stesse pian piano sparendo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità pubblicò un articolo in cui diceva che i dentisti:
“Hanno un elevato rischio di essere infettati dal SARS-CoV-2 o di trasmettere l’infezione ai pazienti”
Aggiungendo che:
“I trattamenti non urgenti di salute orale, come la pulizia dei denti e i controlli- possono essere rimandati fino a quando il tasso di trasmissione del Covid-19 sarà sufficientemente ridotto nelle singole comunità.”
A queste parole rispose critica l’ANDI – Associazione Nazionale Dentisti Italiani – dichiarando che non condivideva queste raccomandazioni, ribadendo che lo studio dentistico è un luogo sicuro. A onor del vero, l’OMS specificava che le indicazioni sopra riportate erano rivolte a tutto il mondo, ma ogni Paese era libero di adottare misure specifiche a seconda della gravità della situazione. A conferma di ciò, il Presidente nazionale ANDI, Carlo Ghirlanda disse:
“Le indicazioni operative definite dal Comitato Tecnico Scientifico del Ministero della Salute sono efficaci e consentono lo svolgimento di ogni manovra terapeutica odontoiatrica in assoluta sicurezza per il paziente.”
Affermazione sicuramente corretta e valevole per tutti quei professionisti seri che hanno adottato il protocollo suggerito dal Ministero della Salute ed investito in una buona e frequente sanificazione dello studio.