Con l’estate in arrivo, sono in molti a chiedersi se i condizionatori possono favorire il contagio da coronavirus. Le risposte del professor Fabrizio Pregliasco.
Con l’avvicinarsi della bella stagione e del caldo, torna anche l’utilizzo di condizionatori sia a casa propria, sia sul luogo di lavoro, sia in auto (o sui mezzi pubblici). Vi sono molti dubbi che sorgono spontanei: il virus è in grado di attraversare i filtri di climatizzazione e propagarsi? È possibile sanificare i filtri da batteri e particelle nocive per la nostra salute? La parola al professor Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario all’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi e virologo presso l’Università degli Studi di Milano.
I condizionatori: una protezione in più contro il virus
“Come ormai è noto – spiega il professor Fabrizio Pregliasco – il coronavirus per diffondersi predilige le cosiddette droplets (le goccioline respiratorie che emettiamo quando tossiamo o starnutiamo) e i luoghi molto vaporosi, come palestre e piscine, dove l’effetto aerosol è sempre presente.
La condizione migliore per prevenire il contagio, assieme al distanziamento sociale e all’ausilio di mascherine, è sicuramente stare all’aria aperta, beneficiando del clima naturale.
Tuttavia, chi ricorre alla refrigerazione con il climatizzatore, dove non è possibile permanere a lungo all’aria aperta, è sicuramente più avvantaggiato e ‘protetto’.
I filtri presenti all’interno degli impianti, infatti, hanno il compito di purificare l’aria, trattenendo le particelle nocive, e di deumidificare (ottimo contro il virus) ed evitare la formazione di muffe”.
Gli ambienti domestici, essendo per lo più chiusi, sono da sempre ricettacolo di polvere, batteri e germi che possono causare problemi importanti al nostro organismo (soprattutto a livello respiratorio).
A questo proposito, i filtri dei condizionatori rappresentano una protezione in più in grado di ridurre la concentrazione di potenziali virus negli ambienti chiusi (non solo a casa, ma anche negli uffici, nei negozi, ecc.) e la propria carica virale.
Consigli per un corretto uso dei condizionatori anti coronavirus a casa e al lavoro
“All’interno degli ospedali – continua il professore – l’attenzione alla manutenzione degli impianti di condizionamento dell’aria è sempre alta per evitare la diffusione della legionella, un batterio pericoloso che è in grado di contaminare l’acqua dei circuiti refrigeranti.
Dallo scoppio della pandemia da coronavirus, quest’ attenzione è stata maggiormente stressata con una revisione e manutenzione certosina di tutti gli impianti”.
Quali sono i consigli che si possono seguire per un uso corretto dei condizionatori ai tempi del coronavirus anche a casa o al lavoro?
“È sempre meglio, in ogni caso, optare per la funzione di ventilazione a circolo aperto, rispetto al ricircolo, perché in questo modo ci assicuriamo che l’aria utilizzata sia sempre pulita (in quanto proviene dall’esterno) e, soprattutto, sempre filtrata, con espulsione dell’aria viziata – consiglia Pregliasco -.
Inoltre, sarebbe idoneo ogni 2-3 ore far arieggiare gli ambienti aprendo (dove possibile) balconi e finestre, alternando l’aria naturale con quella emessa dell’impianto. Questo vale anche non solo per i luoghi di lavoro, ma anche per i mezzi di trasporto.È importante pulire i filtri ogni settimana, seguendo le indicazione del fornitore, affinché lo sporco e la polvere non permangano in essi”.
Da tutto cio si evince l’assoluta necessita’ di sanificare il piu’ possibile l’aria che respiriamo negli ambienti in cui soggiorniamo ed a questo proposito un sanificatore d’aria UVC ecologico e di semplice utilizzo, aiuta enormemente a mantenere un ottimo livello di sicurezza diminuendo sensibilmente la possibilita’ di contagio sia da coronavirus che dai piu’ comuni malanni come influenza, raffreddore, tosse, polmonite, bronchite ecc.