Scade lunedì 7 settembre la possibilità di presentare la domanda per ottenere il credito d’imposta sulle spese sostenute (ed in previsione) per l’adeguamento degli ambienti di lavoro, la sanificazione e l’acquisto di sistemi di protezione. Il bonus è stato introdotto con il decreto Rilancio al fine di “favorire l’adozione di misure dirette a contenere e contrastare la diffusione del Corona-virus”.
Come funziona?
Viene riconosciuto ai soggetti esercenti attività d’impresa, arti e professioni, agli enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti, nonché alle strutture ricettive extra-alberghiere a carattere non imprenditoriale, un credito d’imposta in misura pari al 60% delle spese sostenute nel 2020 (fino ad un tetto massimo di 60 mila euro)per la sanificazione degli ambienti e degli strumenti utilizzati, nonché per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale e di altri dispositivi atti a garantire la salute dei lavoratori e degli utenti”
Per quali spese si può richiedere il bonus?
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la sanificazione degli ambienti e degli strumenti utilizzati;
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dispositivi di protezione individuale, quali mascherine, guanti, visiere e occhiali protettivi, tute di protezione e calzari, che siano conformi ai requisiti essenziali di sicurezza previsti dalla normativa europea;
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prodotti detergenti e disinfettanti;
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dispositivi di sicurezza quali termometri, termo-scanner, tappeti e vaschette decontaminanti e igienizzanti, che siano conformi ai requisiti essenziali di sicurezza previsti dalla normativa europea, ivi incluse le eventuali spese di installazione;
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dispositivi atti a garantire la distanza di sicurezza interpersonale, quali barriere e pannelli protettivi, ivi incluse le eventuali spese di installazione.
Per determinare il valore della spesa per la sanificazione degli ambienti è consigliato esibire apposita certificazione redatta da operatori professionisti sulla base dei Protocolli di regolamentazione vigenti. Se questo può valere per aziende o uffici, risulta improbabile che lo studio odontoiatrico si affidi a esterni per la sanificazione dello studio, visto che le unità operative devono essere sanificate dopo ogni paziente. Non c’è una interpretazione “ufficiale”, ma è opinione comune di alcuni fiscalisti e commercialisti nel ritenere che qualora la sanificazione viene svolto da personale interno nel rispetto dei protocolli vigenti (farà fede il Dvr) il calcolo della spesa si determinerà calcolando le ore dedicate dall’addetto a questa operazione per il suo costo orario. Gli esperti, per avvalorare questa interpretazione, fanno notare che la norma non specifica che il servizio di sanificazione oggetto di bonus debba essere acquistato.
come richiederlo
Si deve presentare in via telematica fino a lunedì 7 settembre indicando le spese sostenute e documentate entro il mese precedente e quanto si “presume” di spendere entro il 31 dicembre 2020. Entro 5 giorni dall’invio della comunicazione, l’Agenzia delle Entrate rilascerà una ricevuta che ne attesta la presa in carico della domanda o l’indicazione delle relative motivazioni per cui non viene accettata.