Come funziona la Stampa 3D – FDM a metallo ?
Non è un segreto, da qualche anno hanno fatto capolino i nuovi sistemi completi di Dekstop Metal e Markforged per quanto riguarda la Stampa 3D FMD a metallo. Normalmente siamo abituati a vedere enormi (e costosissime…) stampanti a polveri di metallo SLM/DMLS quindi suona un po’ strano vedere una stampante 3D FDM che utilizza un filamento “metallico”.
Come funziona questo tipo di stampa 3D ?
E’ proprio come stai pensando o come hai sempre sognato. Tutto si basa sull’utilizzo di un filamento… metallico ! In realtà non è come prendere del fil di ferro e metterlo al posto del PLA. Qui stiamo parlando di polveri metalliche (in questo caso Acciaio 316L) miscelate assieme ad un binder (legante) termoplastico. A tutti gli effetti risulta un comunissimo filamento da 1.75 mm o 2.85 mm.
La magia avviene non tanto durante la stampa quanto nel post-processing: una volta terminato il pezzo stampato in 3D, questo si chiamerà “green part”. In questa fase del processo è molto molto fragile e, prima di venir messo dentro in forno a circa 2000° (per la sinterizzazione, white part), necessita di un passaggio intermedio: il de-binding ovvero la rimozione del termoplastico che lega la polvere metallica (brown part).
Lo posso stampare anche a casa o in azienda ?
BASF con il nuovo filamento ULTRAFUSE 316L apre le possibilità di stampa a metallo anche per utenti con stampanti non estremamente costose. Guardando i requisiti di stampa di questo materiale emerge che :
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Si stampa tra i 230° e 250°
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Richiede un piano riscaldato a 100° circa
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Meglio utilizzare un additivo tipo Dimafix per l’adesione al piano
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Utilizzare ugelli in acciaio indurito (> 0.4 mm se possibile) e altezza layer tra 0.1 e 0.2 mm
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Non è fondamentale una stampante “boxata” / Chiusa
Come potrai notare sono caratteristiche che le stampanti di buon livello in commercio riescono a soddisfare. Rimane però un problema non semplicissimo da superare: come posso eseguire correttamente il post-processing ? Ed è qui che Desktop Metal e Markforged emergono con prepotenza. Non ti vendono solo la stampante ma anche tutto il Kit completo di De-binding e forno di cottura, oltre a tutto il know how per creare oggetti dalla A alla Z.
In questo caso i costi salgono notevolmente e sopratutto non è possibile per tutti tenere in casa o in azienda attrezzature come forni o vasche di lavaggio. BASF si sta organizzando per creare (attraverso la sua rete di partner) dei centri nei quali sia possibile inviare il “green part” (la stampa 3D grezza) per un de-binding e successiva sinterizzazione in forno.
Speriamo che presto la stampa 3D in metallo sara’ alla portata di molte piccole realta’ che non possono investire cifre cosi’ ingenti per un fabbisogno interno.